Un'idea per il parco canile / Ambiente, Animali e Veterinaria

Caratteristiche zooantropologiche. Il canile dovrebbe essere un centro adibito al miglioramento delle relazioni zooantropologiche uomo-cane, facilitando l’incontro tra persone e gli animali abbandonati, facendo educazione civica contro l’abbandono, monitorando il territorio. Caratteristiche etologiche. Il canile dovrebbe offrire gli animali ospitati il massimo comfort da un punto di vista etologico e fisiologico, al fine di evitare stress, forme di devianza comportamentale e stato di rinselvatichimento, che comprometterebbero non solo lo stato di welfare, ma anche il buon esito della ricerca adottiva. Caratteristiche igienico-sanitarie. Il canile dovrebbe essere un importante presidio sanitario, capace di controllare le più comuni malattie, evitare la diffusione di epizozie, scongiurare il pericolo di zoonosi. Le persone che adottano un cane del canile, quelle che lavorano nel canile o le persone che visitano il canile non devono rischiare di contrarre una malattia e, nello stesso tempo, i cani vanno tutelati sotto il profilo igienico-sanitario.

Caratteristiche zooantropologiche

 

Il “parco canile”

 

Il canile che diventa parco, dove ci si fa carico non solo dell’ospitalità dei cani, ma altresì della manutenzione del verde, di realizzare percorsi didattici, di dar vita a un centro di documentazione, di avere a disposizione un aula didattica per i seminari, di avere un database con i dati anagrafici degli animali. Di qui l’importanza del verde e dell’alberatura che assicura un controllo microclimatico, unica vera garanzia di welfare per gli animali, evitando che il canile diventi un luogo terribilmente assolato d’estate e ghiacciato di inverno. Il verde rende più piacevole il canile alla vista, incentivando in tal modo le occasioni di adozione. Non solo la zona di ricevimento ma anche i ricoveri devono essere piacevoli alla vista (ombreggiati, puliti, circondati da essenze arboree profumate) e i cani debbono essere tenuti nel migliore dei modi. Il parco, infine, dovrebbe essere servito da una strada ben asfaltata e convenientemente segnalata, in modo da consentite una buona visibilità e incentivare le visite dei cittadini.

 

 

Ufficio e servizi di ricezione per il pubblico: al personale di canile competono molteplici attività amministrative come procedure di accettazione e registrazione dei cani di nuova introduzione, procedure per l’adozione dei cani, colloqui con gli aspiranti proprietari, archivio dati, anagrafe canina etc.

 

Casa custode: potrebbe essere necessaria una presenza costante riferibile ad un custode, per controllare continuamente il canile.

 

Caratteristiche etologiche

 

Ricoverare gli animali in spazi adeguati (in grandezza, presenza di verde), che permettano una buona ginnastica funzionale in condizioni microclimatiche favorevoli.

 

Curare la gestione dei gruppi, ovvero evitare gruppi troppo numerosi (episodi di rinselvatichimento), evitare le disomogeneità di gruppi (cani di tagli a diversa, di sesso diverso), evitare di mettere gruppi di maschi in box adiacenti a femmine, fare attenzione ai soggetti dominanti.

 

Offrire agli animali momenti di attività mentale e di interazione con l’uomo.

 

Creare opportuni “arricchimenti ambientali”.

 

Far uscire i cani nelle aree di sgambettamento perlomeno due volte al giorno, per far espletare loro una adeguata ginnastica funzionale.

 

Box individuali

 

Parte coperta: circa 3-4 mq ed h 2.50 m e parte scoperta: recintata in rete metallica, almeno 4 mq per consentire un giusto movimento all’animale.

 

Nella parte coperta pedane o cucce in materiale isolante, riscaldate con una lampada a raggi infrarossi (soggetti più anziani o defedati). Tra la parte interna e quella esterna cancelli di sicurezza, che permettano all’operatore di svolgere le attività senza pericolo: tali cancelli (a ghigliottina) devono essere manovrabili con facilità. Il box deve essere accessibile tramite porte o cancelli da entrambe le parti. Le pareti devono essere lavabili e disinfettabili almeno fino a 2 m di altezza, e così pure i pavimenti devono essere in materiale di facile pulizia e disinfezione, antisdrucciolo, ingelivo, con spigoli ed angoli arrotondati per facilitare la pulizia e la disinfezione. La canaletta di scolo delle acque deve esser posta esternamente ai box con una pendenza adeguata al defluire di acque sporche. I ricoveri devono essere separati da muretti alti 1,5 m, al fine di evitare contatti diretti tra gli animali, permettendo però un contatto visivo, olfattivo e acustico.

 

Organizzazione dei reparti in due file di box, una di fronte all’altra, separate da un corridoio centrale, possibilmente coperto e da cui accedere agli stessi box attraverso la zona scoperta.

 

 

Box collettivi 

 

Nei box collettivi la zona coperta e quella scoperta possono essere separate da pannelli eventualmente smontabili e comunque dotati di un a apertura a ghigliottina comandabile dall’esterno; in questo modo nella prima si realizza un ambiente completamente riparato utile specie d’inverno. Questo sistema permette di confinare anche i cani nell’una o nell’altra zona durante le operazioni di pulizia, evitando così di bagnarli. In alternativa tutta la superficie del box può essere lasciata libera, avendo cura di prevedere nella zona coperta un numero sufficiente di cucce in materiale isolante; le cucce tra l’altro possono essere messe su pedane per essere ancora più isolate dal pavimento. Questa soluzione permette agli animali di avere una superficie utile più uniforme, in definitiva più ampia e totalmente usufruibile per le interazioni di gioco fra essi.

 

Requisiti etologici

 

I box possono essere singoli o plurimi in relazione al grado di socializzazione del cane, formati da una zona rifugio chiusa, dotata di giaciglio rialzato da terra o da un’area coperta dotata di cucce (una per ogni cane e di taglia adeguata) e di un’area di esercizio.

 

Area di sgambettamento

 

Studi sulla valutazione dello stress cronico dei cani di canili, sia sotto il profilo ormonale,che comportamentale hanno dimostrato l’importanza dell’attività fisica dei soggetti ospitati, intesa anche come possibilità di interazione con l’uomo: la possibilità che i cani possano accedere ai recinti è però direttamente proporzionale alla distanza tra i box e i recinti stessi, soprattutto se il canile è gestito con un personale ridotto. Per tale motivo sarebbe auspicabile una vicinanza tra i box e tali aree. Un esperto valutatore sarà facilmente in grado di giudicare se lo sgambamento viene effettivamente utilizzato oppure no ( presenza di feci, sentieri battuti, erba calpestata etc.).

 

I box, saranno coperti da tettoie sporgenti per almeno 2 metri, onde offrire riparo dalle intemperie; la prima parte del fondo del box (sotto la tettoia, e quindi di un metro di profondità) deve essere lavabile e con una certa pendenza ai lati per il deflusso delle acque. La seconda parte del box deve essere in acciottolato, con presenza di siepi separative. Il perimetro esterno, dalla parte della tettoia, sarà in muratura, con porte di accesso per ogni box, in modo da permettere la pulizia, disinfezione, l’alimentazione nei vari box. Tali accessi si apriranno su un corridoio interno, pavimentato (es gres) e aperto, nella parte antistante i box, a un corridoio longitudinale che nella parte centrale della struttura dà accesso ai locali di servizio e ai depositi di cibo e attrezzi, il tutto meglio se coperto. La restante porzione perimetrale del box sarà in rete con una apertura di accesso antistante la tettoia. Tale apertura darà su un vialetto di servizio che darà accesso nella parte opposta ai box alle aree di sgambettamento che serviranno più box (in genere 5 )

 

 

Aspetti igienico-sanitari

 

* Controllo di tutti i cani in entrata (osservazione di 15 gg), per espletare i primi controlli clinici, diagnostici di routine e iniziare gli interventi profilattici; l’osservazione sarà anche dal punto di vista comportamentale (realizzazione di un profilo psico-attitudinale);

 

* Evitare lo stress che, abbassando le difese immunitarie, predispone alle malattie (stress climatici e/o metereologici, ecologici e comportamentali);

 

* Controllare periodicamente lo stato di salute degli animali, la presenza di endo e ectoparassiti, esercitare le profilassi vaccinali; controllare l’animale per escludere aree alopeciche, piaghe da decubito, valutare lo stato di nutrizione e fare espletare la ginnastica quotidiana;

 

* Rigoroso controllo della pulizia sia dei box (almeno due volte al giorno) che delle aree di sgambettamento, dove lo sfalcio deve essere frequente e il vuoto sanitario di 40 gg deve essere rigorosamente rispettato;

 

* Valutazione del benessere etologico, del livello di relazione zooantropologica, verifica dell’assenza di problemi comportamentali; di ogni animale occorre stilare una valutazione psico-attitudinale da fornire alle persone che intendono adottarlo;

 

* Attenzione all’alimentazione, che deve essere bilanciata, non deve contenere contaminazioni microbiche; bisogna conoscere sempre la provenienza del cibo e valutarne il suo stato di conservazione;

 

* Agire con tempestività in caso di manifestazioni patologiche: trasferimento dell’animale nell’area di degenza, sottoporlo a tutti gli accertamenti del caso e verificare l’eventuale trasmissibilità della malattia.

 

Requisiti igienici-sanitari

 

Reparto di isolamento

 

Deve garantire condizioni igieniche ineccepibili per impedire la diffusione di malattie, deve permettere agli operatori di lavorare in sicurezza e fornire una sensazione di protezione a un soggetto che sta vivendo il dramma dell’abbandono con tutto il corollario di modificazioni ormonali e fisiologiche che caratterizzano gli stati di stress. In tale reparto i cani devono sostare per 10 giorni nel caso di

 

osservazione per la profilassi della rabbia, 10-15 giorni nel caso di soggetti catturati sul territorio. Esso deve essere recintato per impedire che un cane possa fuggire, gli scarichi non devono essere in comune con gli altri box; devono essere presenti lavandini dove lavare e disinfettare il materiale di servizio e una vaschetta lavascarpe, con disinfettante, posta davanti all’ingresso.

 

Reparto di quarantena

 

Fila di box singoli posti all’ingresso e paralleli a uno o due lati della struttura di accoglienza, in numero di 8 accoglieranno i cani per i primi 15 gg di permanenza.

 

Reparto di degenza

 

In parte interna con 5-8 posti, e in parte esterna con 10 box uguali a quelli della quarantena, situati nel perimetro opposto o separato a quello quarantena.

 

Ambulatorio veterinario

 

Fondamentale per eseguire i normali controlli sanitari, profilattici, le sterilizzazioni, le emergenze.

 

Reflui

 

Le acque di scarico provenienti da impianti che ospitano animale d’affezione non possono essere destinate allo spandimento sul suolo sia per legge sia per evitare la possibilità di diffusione di parassitosi e devono quindi o essere depurate in loco o inviate a depuratori autorizzati. In base all’art. 124 del D. Lgs. 3/ 4/ 2006 n. 152 tali scarichi devono essere preventivamente autorizzati. La depurazione in loco può essere effettuata tramite sistemi di depurazione biologica (impianto a fanghi attivi, fitodepurazione, percolatore, ecc. ). Le acque reflue depurate possono essere scaricate in acque superficiali (canali, torrenti o eventualmente fossi poderali). Nel caso non sia possibile ricorrere a tali sistemi si possono immettere tutti i reflui (feci e acque di lavaggio) in una vasca di raccolta a tenuta (ovviamente di capacità adeguata), senza trattamenti, e smaltirli tramite ditte specializzate del settore. Le feci di cani di canile tal quali o come fanghi delle vasche di sedimentazione non possono assolutamente essere distrutti come rifiuti urbani, ma occorre sia preso sempre specifico accordo/contratto formalizzato con le Aziende Municipalizzate.

 Marco Auriemma

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