Il pastore tedesco - "Ambiente, Animali e Veterinaria"

Salve Amici che seguite la mia rubrica, vi ringrazio, spero che leggete i miei articoli.Spero di essere utile con cio’ che scrivo sia per le esperienze che ho appreso in questi anni, essendo Dott. In Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali e Laureando in Medicina Veterinaria. Oggi vi parlo di questa meravigliosa razza sia come Allevatore che come appassionato della razza.Questa razza mi ha sempre affascinato fin da piccolo per le potenzialita’ che offre, chi non conosce la serie del commissario Rex?? E’ bene si, vedendo questa serie ho iniziato ad amare questa razza, e anche osservando per televisioni le unita’ cinofile ho notato le potenzialita’ come cane da soccorso, guardia e lavoro ecc. Ma anche esperienze fatte sul campo con amici allevatori e veterinari appassionati alla razza. Iniziamo a dire che: Il Pastore Tedesco è una sintesi di capacità fisiche e psichiche. Il Pastore Tedesco deve essere attento, vivace, sicuro di sè in tutte le circostanze: non deve mostrare nessuna esitazione di fronte all'uomo e deve sapersi controllare perfettamente quando si trova davanti a situazioni nuove o impreviste. Un Pastore Tedesco non può permettersi di essere pauroso, aggressivo o apatico. E’ Molto attaccato al padrone.

Questo grande sportivo, dotato di uno scatto eccezionale, di una potenza impressionante e di una resistenza a tutta prova, è l'archetipo stesso del cane d'azione. Ha bisogno lunghe passeggiate. Buon guardiano, perfino un po' diffidente, ha una cura attenta per la famiglia e per la casa. Un Pastore Tedesco di qualità è molto riflessivo e molto meno impulsivo di numerosi altri cani dello stesso gruppo. Occorre, quindi, scegliere accuratamente in un allevamento referenziato. Per essere veramente felice il Pastore Tedesco ha bisogno della presenza del suo padrone. Infatti si dice che il “ Pastore Tedesco ingrassa agli occhi del padrone”. Non si dovrà esitare nel dedicargli parecchie ore al giorno, proponendogli attività fisiche che gli permettono di progredire e di realizzarsi pienamente. Il cucciolo già da quando lo si ritira dall'allevamento (fase post-svezzamento) ha bisogno di socializzare con altri cani, animali e persone; pertanto è opportuno condurlo in luoghi dove possa ampliare il proprio bagaglio di esperienza in stimoli e sensazioni (parchi cittadini, strade e quartieri trafficati, ecc). Possibilmente, sarebbe opportuno aiutare i cuccioli di pastore tedesco a socializzare con cani adulti di grossa taglia, in modo che i cuccioli possano essere in qualche modo "influenzati" o "educati" da questi grazie al loro utile esempio. Allo stesso tempo si sconsiglia di lasciare che questo specifico momento nell'addestramento del pastore tedesco sia lasciato a cuccioli oppure a cani di piccola taglia di indole completamente diversa. Non è un cane per principianti sebbene la duttilità ad ambientarsi ad una determinata condizione di vita sia compatibile in funzione dell'attaccamento verso il proprio riferimento umano. Proprio per questa ragione il pastore tedesco è un cane col quale convivere e condividere esperienze e situazioni. Una certa attitudine all'impiego ausiliario verso le attività umane. Il cucciolo, una volta giunto nella famiglia (umana) di adozione, deve sentirsi perfettamente integrato avendo ben chiaro quale ruolo e posizione gerarchica rivestire. Cedimenti in tal senso, gestionali e qualsivoglia mancanza da parte dei riferimenti umani, alle volte possono determinare delle anomalie comportamentali alle quali dover porre rimedio in tempi brevi e nel modo più consono possibile facendo riferimento alle competenze specialistiche presso le opportune sedi (tutor addestrativo, comportamentista, campi di addestramento, ecc.) In definitiva, il pastore tedesco deve essere addestrato secondo le consuetudini e le necessità del "branco umano" d'adozione, comprendere che a un comando vocale si deve immediatamente adeguare nel comportamento avendo compreso la richiesta. Allo stesso modo deve essere in grado di recepire le differenze fra un "cucciolo d'uomo" e l'adulto quindi rapportarsi (alle volte fin troppo pazientemente) di conseguenza. La gestione del suo carattere, rapportata al contesto familiare d'appartenenza, deve armonizzarsi sinergicamente con la sua indole affinché le doti del pastore tedesco possano evincersi al meglio. Dal punto di vista prettamente clinico, le patologie più ricorrenti dovute più che altro ad uno spregiudicato allevamento commerciale piuttosto che ad una predisposizione morfologica, sono la displasia congenita dell'anca, del gomito e del ginocchio, complicanze al tratto di rachide lombare o comunque interessare la parte finale del tratto dorsale (lordosi e cifosi del dorso). Di recente, si sono visti aumentare notevolmente nel cane da pastore tedesco i disturbi a carico del complesso cute-manto (piodermite profonda, dermatite atopica, fistole perianali, ecc); eventi patogeni da ricondursi in parte alle micotossicosi alimentari.

 

Origine, classificazione e cenni storici

 

 

 

Origine: Germania. Classificazione F.C.I.: Gruppo 1 - cani da pastore e bovari.

 

 

 

Il Pastore Tedesco è la razza canina più diffusa e conosciuta al mondo. Il suo nome originario in tedesco è “Deutsche Schaferhund” (Schafer = pastore, Hund = cane). Chiamato da moltissimi profani “Cane lupo” per le sue somiglianze con il Lupo nelle linee generali. Ci sono molte teorie più o meno valide sulle sue origini. Alcuni esperti sostengono la teoria che la razza si sia originata dall’incrocio di un comune cane da pastore ed un Lupo. Molti altri studiosi dicono che il Cane da Pastore tedesco derivi dal “canis familiaris matris optimae” del quale si sono trovati residui in Austria, Moldavia e appunto in Germania. Vi è anche chi sostiene la derivazione da antichissimi cani che non hanno discendenza diretta dal Lupo e dallo Sciacallo, in sostanza un “cane primordiale”. Comunque, anche se si riconoscono le sue antiche origini, il Pastore tedesco come lo intendiamo oggi, cioè il “tipo moderno” fu esposto alla fine dell’Ottocento a Hannover per la prima volta. La razza dal Novecento si è diffusa sempre più in tutto il mondo fino a diventare la più popolare. Popolarità contribuita fortemente da grandi allevatori come Walter Martin dell’allevamento “Wienerau” e molti altri grandi personaggi della cinofilia.

 

 

 

Aspetto generale

 

 

 

Cane di media taglia, con un portamento elegante. Possiede una ottima costruzione che permette alla razza di avere una grande spinta nel movimento. Ha una eccellente muscolatura e dei rapporti molto buoni.

 

 

 

Carattere

 

 

 

Il Pastore Tedesco è un cane molto equilibrato e disinvolto. E’ il cane più indicato in assoluto per essere sottoposto ad addestramento, data la sua ineguagliabile intelligenza e indole. Adatto a molti tipi di utilizzo come la guardia, la difesa della persona e della proprietà. Utilizzato moltissimo dalla Polizia cinofila come “cane poliziotto”. E’ dotato di coraggio e sicurezza. Si affeziona molto all’individuo che lo accudisce, per il quale sarebbe disposto a dare la vita.

 

 

 

Standard:

 

 

 

Altezza: - maschi da 60 cm a 65 cm - femmine da 55 cm a 60 cm Peso: - maschi da 30 kg a 40 kg - femmine da 22 kg a 32 kg

 

 

 

Tronco: con dorso solido, rene largo. La groppa deve essere lunga e inclinata di circa 23 gradi rispetto al piano orizzontale. Di giuste proporzioni rispetto alla testa e all’insieme. Testa e muso: di tipo cuneiforme. Deve essere lunga circa il 40% dell’altezza al garrese. Il rapporto cranio-muso è di 50:50%. La canna nasale è sempre dritta. La lunghezza del cranio è circa pari alla sua larghezza. Tartufo: deve essere sempre di colore nero. Denti: sani, regolarmente allineati, completi nel numero e nello sviluppo. Collo: robusto, privo di giogaia. Ha inclinazione di 45 gradi rispetto al tronco. Pelle: ben aderente in ogni parte del corpo. Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo, con scapola ed omero di pari lunghezza. L’angolatura scapolo omerale è di 90 gradi. Femore e tibia formano un angolo di circa 120 gradi. Sia i posteriori che gli anteriori sono forti e ben muscolosi. Movimento: è uno dei punti fondamentali per il giudizio di questa razza in concorsi cinotecnici. Questa razza deve avere un movimento impeccabile, con un trotto armonico e spazioso. Il posteriore è il “motore” che deve spingere il più possibile. Muscolatura: ben sviluppata ed evidente. Linea superiore: si sviluppa dall’inserzione del colo verso il garrese ed il dorso senza interruzioni, leggermente inclinato inclinato, sino alla groppa leggermente inclinata. Coda: deve arrivare almeno fino all’altezza dei garretti. Viene portata pendente. Proporzioni: lunghezza tronco supera la misura dell’altezza al garrese del 10-17%. La lunghezza e la larghezza del cranio sono pressoché uguali. Pelo: duro con sottopelo. Fitto il più possibile e di giusta lunghezza. Colori ammessi: Nero con focature brune-rosse, brune, gialle, grigie. Nero e grigio unicolore. Difetti più ricorrenti: misure fuori standard, monorchidismo, criptorchidismo, mancanza dei premolari (rarissima), prognatismo, dentatura a tenaglia, movimento con poca spinta, movimento non fluido, carattere non disinvolto.

Marco Auriemma

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